In Piemonte in classe il 18 gennaio, in Friuli, Veneto e Marche dal 1° febbraio
TERAMO – Riaprono il 7 gennaio, dopo la pausa natalizia, gli istituti per 5 milioni di studenti dell’infanzia, delle elementari e delle medie ma sulla scuola imperversa ancora la battaglia, e a casa – dove sono già da settimane con la didattica a distanza – rimangono i ragazzi delle scuole superiori che torneranno a scuola lunedì 11 gennaio, in presenza al 50%.
Ma non tutti gli studenti italiani. Dipende da dove abitano. Le Regioni infatti procedono in ordine sparso, con Lazio, Abruzzo, Umbria, Toscana, Emilia Romagna e Sicilia in cui le superiori riapriranno in presenza l’11 gennaio; il Trentino mantiene la data scelta inizialmente, ovvero il 7 gennaio per il rientro al 50% dei ragazzi in presenza; il Piemonte fissa il rientro delle superiori al 18 gennaio; Friuli, Veneto e Marche rimandano la riapertura per le superiori al 1° febbraio, molto probabile anche in Sardegna.
La Campania riaprirà lunedì 11 gennaio per la scuola dell’infanzia e delle prime due classi della scuola primaria; a partire dal 18 gennaio sarà valutata la possibilità del ritorno in presenza per l’intera scuola primaria, e dal 25 gennaio per la secondaria di primo e secondo grado.
La Calabria proseguirà con la dad alle elementari fino al 15 gennaio, alle superiori fino al 31. In Puglia didattica integrata per tutti fino al 15 gennaio.
Un sondaggio della Cisl scuola mostra che per oltre l’80% dei presidi le misure assunte per il rientro sono poco o per nulla efficaci mentre la Flc Cgil chiede un incontro ai ministri Speranza e Azzolina e il Comitato Priorità alla scuola annuncia manifestazioni il 7 davanti alle scuole di tutta Italia.
E da un rapporto ‘Save the Children’ gli adolescenti appaiono stanchi (31%), incerti (17%), preoccupati (17%): quasi uno su due (il 46%) è convinto di aver ‘sprecato’ un anno, uno su tre che la propria preparazione scolastica sia peggiorata e nel 35% dei casi pensano di dover recuperare più materie dell’anno scorso. “